Al termine del pezzo, la data spiega: “Come molti, credo che la degradazione della classe dirigente italiana sia arrivata all’estremo. Era e resta intimamente corrotta la classe politica; e una parte degli imprenditori. Sono corrotti molti magistrati, che indagano sulla corruzione, perchè sono ossessionati dal desiderio del potere. Ma l’ombra non ha lasciato quasi nulla intatto. Persino le vittime sono corrotte, perché l’ombra macchia anche coloro che percepiscono pensioni non meritate, false indennità di disoccupazione, invalidità fraudolente, uno dei mille favori che la classe dirigente ha diffuso […] Non so fino ache punto giungerà la degradazione del nostro paese. Sembra che non esista limite al peggio. Negli ultimi anni, tutto è diventato più farsesco, sinistro, volgare, spettrale. Tutto precipita di giorno in giorno. Ma ecco che, in un’oasi del Sahara, incontro un imprenditore veneto di prodigiosa agilità intellettuale: ecco un ragazzo che viene a parlare della sua sete di libri; ecco che un giardiniere pota le rose con infinita delicatezza, come se ogni ramo fosse una parte del suo corpo. E un lievissimo vento di speranza tormna a soffiare tra i pini.” (Pietro Citati, Corruzione, 1994)