Luca ed io

Due persone diverse, Luca ed io. Ci siamo conosciuti quando io ero l’uomo Berkel dell’area Nielsen 2, e lui capo filiale della GE.SCHI. a San Donà di Piave. Questa mattina, sulla A13, mi sono risentito le nostre telefonate, quando, diventati colleghi, eravamo in ferie: lui per la vendemmia, io per la raccolta delle mele. O quando all’alba io ero in auto, e lui arava, e mi sembrava di sentire il profumo della terra rivoltata, e le sue mani forti sul volante. Luca era forte, aveva mani grandi come il suo cuore, e riusciva a spostare da solo una Manconi 350 (questa qui, se non sapete cos’è), con una dolcezza quasi materna, cullandola e facendo brillare gli occhi all’esercente che l’aspettava come un dono tanto agognato. Quello che ci faceva andare d’accordo, era uno strano senso di complementarietà: Luca riusciva ad unire il voler fare al fare; si trattasse di lavori edili o d’imbiancatura, elettrici o meccanici. “C’è un problema? Si risolve!” Ed io facevo il cinno, come si chiama a Bologna, il ragazzo di bottega, scatenando la sua ilarità: “Santo, sta’ fermo che te fè mae, no te si bon!”

Entrambi insofferenti verso la stupidità umana. Entrambi allergici ai sotterfugi, ai raggiri, ai tentativi di corruzione economica e morale, all’uso di termini aulici o usati solo perché di moda, come “paradigma”.

Luca risolveva il problema, dove io potevo solo attivare chi poteva risolverlo. Sì, risolveva. Perché Luca non c’è più, dall’Aprile 2010. Ha lottato come un leone, col suo grande cuore e le sue grandi mani, contro un male implacabile ma anche cattivo. I ricordi sono cristallizzati, anzi scorrono in slow motion; anche quelli dell’ultima festa, al matrimonio di un caro comune amico, che chiamò proprio Luca come suo testimone; e fu testimone non solo di nozze di Alessandro, bensì anche di amore per tutti noi presenti. Amore per la vita, per il dono che ognuno di noi ha, e che non deve sprecare nemmeno per un secondo. Perché ogni secondo è sacro, bello e irripetibile.

Per la Fede condivisa, mi piacerebbe dire che ora Luca sta vendemmiando nella vigna del Signore, e che sta bene, col suo sorriso contagioso, e la sua grande mano che si appoggia sulle spalle del suo vicino di vendemmia. Ma il vuoto c’è, anche se i bei ricordi possono essere una consolazione per gli amici e per la sua meravigliosa famiglia.

Mi hanno spiegato la modalità di vendita di nuovi sistemi operativi Microsoft, e di software collegati. Complicato.

Ecco, caro Luca oggi mi manchi, perché noi siamo semplici, e vogliamo che il mondo sia semplice, che i rapporti tra le persone siano semplici, che gli strumenti a nostra disposizione siano funzionali al miglioramento della vita nostra e dei nostri clienti/fornitori/partner/utilizzatori. Se non ci siamo ancora riusciti, non vuol dire che abbiamo fallito. Tu ora appartieni al mondo dei semplici, e dal tuo sorriso capisco che devo continuare sulla strada che abbiamo fatto insieme. Va bene, vado avanti, anche se non ho la tua forza, la tua Fede, le tue mani grandi.

Ti abbraccio.

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