1945

Lettera anonima
Lettera anonima

Anno difficile, il 1945. Finita la guerra ufficiale, continuava quella civile: regolamenti di conti, vendette. Tanti hanno visto padri o figli essere prelevati da presunti combattenti per la libertà, e mai tornati, ingoiati da fiumi, canali, fosse anonime. Sembra una coincidenza, parlare di questo proprio nel giorno nel quale si ricordano gli infoibati del Carso, 10 Febbraio.

Ma la vita è fatta di sincronie, di richiami continui al proprio passato.

Mio nonno Giovanni era un fascista della prima ora, in una città dove le turbolenze estreme erano molto presenti (al contrario di oggi). Oltre ai Balbo, vicini di paese, c’erano le frequentazioni dei Rossoni, degli Ancona, dei Finzi, dei Quilici. Stupiti di trovare nomi ebraici? A Ferrara la simpatia verso il fascismo era trasversale, e mio nonno non faceva eccezione; fino al 1938; e con la morte di Balbo e di Quilici (non Folco) nel 1940, il fascismo per mio nonno non aveva nessun senso. Ma i “partigiani” nero/rossi erano deficitari della memoria; per loro, la mia famiglia era fascista, e quindi ricca, e quindi andava punita. I carabinieri armarono mio nonno (una 7,65 spagnola semiatomatica, mai usata), e lo invitarono a cambiare aria per un po’, con tutta la famiglia. La casa venne saccheggiata.

Ma.

Ma qualcosa scricchiolò. I saccheggiatori non erano ignoti: erano vicini di casa, amici, persone che compravano “a credito” nella sua bottega. Ma tant’è: quando le persone diventano gente, nessuna regola vale.

Ma qualcosa scricchiolò. Ed una mano amica, scrisse una lettera anonima, datata 6 Agosto 1945 (compleanno di mio papà). L’ho copiata, mettendo le iniziali dei nomi dei saccheggiatori affinché i loro figli e nipoti non debbano vergognarsi ancora per le follie altrui. La trascrizione è fedele: ho lasciato errori, punteggiatura e ortografia originali. Non c’è scritto, ma la radio il nonno la recuperò in casa del parroco…

Resta questa memoria, perché non dimentichiamo le foibe, le follie e le cattiverie di noi uomini.

 

Codrea, 6/8/45

Signior Giovanni, mi scuserete se vengo à disturbarvi con questa lettera, sicome che in riguardo alla vostra roba che vi manca tante cose so dove sono posso dire anche tutto. Perche io o visto dal prencipio fino alla fine, mi trovavo presente ma io non mi sono sporcato le mani, ma però tutti quelli che cerano e che anno preso ò visto, sarei venuto io a parlare con voi ma questo non o voluto per non far chiachiere, ma se volete la rimanenza della roba la potete trovare losteso, cominciando dalla N.G. che è stata la prima a portare via biancheria cottone coperte e tant altra roba, poi N.M. il secondo che a preso biancheria tapeti cotone e tante cose, poi N.C. con la N. tutto 30 per 30 è la M.S. diceva anche mia nuora si è fatta la dota, alora cera l’A. con sua cugina V, è dice io o compiuto la mia dota meta avevo io e meta di Santini alora parla la V. è dice come sono sfortunata, io che sono senza biancheria non sono arivata in tempo à prenderne un poco, ma ò preso dei bei vestiti così facio cambio chi mi da biancheria ci do una volpe e vestiti, credendo che la roba rimaneva sua, anche l’A.S. a preso la sua parte anche un materaso di lana e un cuscino.

In conclusione la biancheria è in casa della N.C., S.E., B.I, N.N.e N. C., sua cognata che sembravano due leoni la M.S. con sua nuora S. che si è fatta la dota completa che à un mucchio di biancheria, poi queli del suo cortile an preso la roba più bella che erano pratiche, e anche la V. con l’A. anno preso il suo poco che io ò visto bene la V. aveva vestiti neri blù un vestito celeste tre valige, è l’A. molta biancheria anche del filo, del filo anche aveva l’I di B. anche la M. di S., credete à me che un giorno mi presenterò e mi ringrazierete, nel medesimo giorno alla sera tutte le donne andavano alla pompa e ascoltavo le loro discussioni. cera la N.C. che diceva io o fatto la dota alla mia bambina A.C. roba dà colore V.

più avanti vi mando un’altra lettera e vi saprò dire qualche cosa io sto in (Illeggibile) non mi firmo ma se ci pensate potete immaginare chi è Distinti saluti una cosa vi voglio avertire che cè una famiglia che à le tessere fottografie con Tedeschi e tante cose

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